Quando pedaliamo immersi nella natura, tra boschi, pascoli e campi coltivati, spesso incontriamo animali, più o meno grandi e più o meno abituati alla presenza dell’uomo.
GLI ANIMALI SELVATICI: RICORDIAMOCI CHE SIAO OSPITI DI PASSAGGIO
Generalmente percepiscono la nostra presenza e fuggono prima che noi possiamo vederli ma talvolta, l’incedere silenzioso della bici, complice il vento contrario, può riservare incontri inaspettati. Sicuramente durante le pedalate avremo modo di avvistare nibbi reali e altri rapaci, serpenti, cinghiali, volpi, faine, ricci, istrici o tassi. In casi rarissimi anche il lupo. Questi incontri fortunati, spesso fugaci, sono da considerarsi veri e propri “regali” di viaggio: è emozionante osservare gli animali liberi nel loro habitat, così come è fondamentale non interferire nella loro vita e nel loro percorso. Limitiamoci a osservarli da lontano, magari provando a “catturarli” con la fotocamera. Questo comportamento garantirà anche la dovuta sicurezza. Lo stesso discorso vale per le mandrie di cavalli e vacche, molto più frequenti. In questo caso, mantenendo la giusta distanza, avremo modo di ammirarli più a lungo dal momento che sono abituati alla presenza dell’uomo. Può capitare di incontrare mandrie, sulla sede stradale, che se non hanno immediato sbocco laterale tendono a scappare lungo il nostro cammino, anticipandoci: in questo caso diamo loro il tempo per trovare vie di fuga laterali.
le foto sono di ©salvatore laurenzana
GREGGI DI PECORE E CANI DA PASTORE
Con le greggi di pecore, invece, c’è un’alta probabilità di incontrare i cani che sono lì per difenderle dai lupi e altre potenziali minacce. In genere c’è sempre il pastore che li richiama a sé ma, se così non fosse, stiamo lontani, evitiamo di passare in mezzo alle greggi e di farci percepire come minaccia. Tuttavia questa non è l’unica possibilità di imbattersi in cani lungo il percorso: capita di incontrarne di solitari, randagi o da guardia e domestici che semplicemente si allontanano dalle loro abitazioni. La statistica basata sulla nostra esperienza dice che nel 70% dei casi ci ignorano, ma c’è un30% dei casi in cui questo non accade. Un fatto che non si traduce in una vera e propria aggressione, ma in una semplice rivendicazione territoriale o istinto di difesa. Potremmo trovarci in mezzo a uno o più cani da pastore che abbaiano verso di noi. In questo caso è consigliabile fermarsi (a meno che non ci troviamo già lanciati in discesa), e non tentare la fuga perché i cani sono formidabili corridori; inoltre sono naturalmente attratti dal movimento delle gambe. Mantenere la calma è fondamentale, alle volte è sufficiente accovacciarsi per spegnere l’istinto predatore dell’animale. Se anche l’approccio pacifico non dovesse funzionare, e la minaccia dovesse diventare più concreta, occorre posizionare la bici tra sé e il cane assumendo un atteggiamento autoritario, magari alzando la voce. Il più delle volte quest’approccio è il più efficace e porterà il cane ad allontanarsi, dal momento che concepisce le gerarchie sociali. In ogni caso è importante essere sicuri di sé, perché i cani percepiscono paura ed esitazione.

GLI INSETTI
Vespe, api e calabroni in genere non attaccano se non minacciati, ma può capitare di essere punti fortuitamente durante la pedalata. Uno spicchio d’aglio sulla puntura è un ottimo rimedio naturale per lenire l’irritazione. I soggetti allergici dovranno portare con sé i farmaci di emergenza. Durante la stagione estiva, nei tratti boscosi, è possibile incontrare sciami di moscerini ronzanti, talvolta davvero numerosi e fastidiosi, così come i tafani, che riescono a pungere attraverso i tessuti più aderenti. Esistono diversi repellenti per insetti in commercio, più o meno efficaci, che però spesso vanno via con il sudore. Nella nostra esperienza si è rivelato ottimo il Tea Tree Oil: poche gocce di quest’olio essenziale dall’odore penetrante riescono a tenere lontani gli insetti per un po’. È un alleato prezioso perché ha anche la funzione di lenire il bruciore e disinfettare in caso di punture. Un stratagemma utile può essere quello di avere un sotto casco o una bandana chiara e sottile da usare come una sorta di retina per coprire naso e bocca (e occhi, se necessario) in presenza di sciami di moscerini, con lo stesso principio con cui vengono utilizzate le protezioni da apicoltore e le zanzariere.
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Non rimane che montare in sella alla bici. La Basilicata vi aspetta!
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