Da un pò di anni nel nostro gruppo di amici si stava diffondendo l’uso delle due ruote, quelle ecologiche per intenderci… chi in modo più assiduo, chi solo per brevi passeggiate, ma quasi tutti in possesso di una bicicletta. Così, tra una pedalata e una cena per recuperare le poche calorie consumate, ha iniziato a prendere forma l’idea di fare un piccolo viaggio in bici: un “giro di Basilicata”. Iniziare dalla nostra amata ed inesplorata regione ci è sembrata l’idea migliore, perché semplice da organizzare ed economica. Cosi è iniziata la ricerca di alloggi e percorsi possibili. Non avendo preso appunti di viaggio allora, tutto ciò che scrivo si basa sul vivo ricordo di un’esperienza che fu per me emozionante e molto importante per l’influenza che ha avuto sulla mia persona negli anni successivi.
6 partecipanti di cui due ciclisti allenati (Roberto e Gabriele), un temerario con grande forza di volontà che fino ad allora era salito in bici solo due volte…(Andrea), poi i due over 40: il professore (Michele) insegnante di educazione fisica, quindi abituato all’attività sportiva e Mimmo, reduce da un paio d’anni di allenamento costante e soprannominato “Medjugorie” per aver visto la Madonna sulla salita di Laurenzana . E poi c’ero io (Simon) che da diversi mesi avevo iniziato a pedalare con costanza, proprio con l’obiettivo di compiere questo ed altri viaggi (vedi Motivazioni). Al nostro seguito un’ammiraglia con fidanzate (Cristina e Manuela), sorella/amica (Stefania) e figlie (Giulia e Jaya)…non sto a specificare chi di chi. Hanno voluto partecipare alla mini-vacanza trasportando per l’occasione anche i bagagli. Sotto i nostri sederi tutte bici mountain bike 26” e un’ibrida da 28”, tutte con coperture stradali. Tre le tappe:
- Potenza – Corleto Perticara 70 km circa
- Corleto Perticara – Accettura 50 km circa
- Accettura – Potenza 70 km circa
15/07/2011 Potenza – Corleto Perticara Per nostra fortuna sono giorni di bel tempo, anzi, di gran caldo e noi non siamo bravi a partire quando le temperature sono ancora miti, ma ci riduciamo sempre intorno alle 11:00. Visto che è la prima esperienza, l’entusiasmo (almeno per quanto mi riguarda) è davvero alle stelle! Dopo alcune foto con le nostre bimbe mascotte, che per l’occasione fanno le ragazze ombrellino, partiamo lentamente verso il bosco di Rifreddo: 12 km di salita dolce, ma comunque dura per noi poco allenati. Dopo una breve sosta al primo valico incontrato scendiamo in località S. Donato d’Anzi (22 km) dove ci fermiamo per una birra e un panino. Nella salita successiva, dopo l’abitato di Laurenzana, Mimmo ha la visione di cui parlavo prima. Il problema nasce dal fatto che ha con lui una piccola borsa frigo carica di bottiglie d’acqua ghiacciata, fissata all’altezza del manubrio attraverso un cordino tirato fino al reggisella; un’opera di ingegneria meccanica, ma nessuno si accorge che il meccanismo preme sui cavi, frenando la marcia della bici, quindi il nostro eroe crolla dopo 40 km di fatica doppia. La nostra fortuna è la presenza di una fresca e copiosa fontana verso la fine della salita dove Mimmo ha la possibilità di rinfrescarsi, quindi proseguire la marcia dopo un pò di ristoro all’ombra. Dopo questo episodio ed il successivo valico di Sella Lata procediamo in una fresca e divertente discesa nel bosco fino all’abitato di Corleto Perticara ed oltre, con l’arrivo alla struttura che ci ospiterà per la prima notte (Agriturismo Difesa d’Ischia). Dopo un rigenerante tuffo in piscina con annesso aperitivo, concludiamo la giornata con un ‘abbondante cena e un magnifico dopo cena sotto le stelle. Unico neo della giornata: ci siamo cotti sotto il sole!
16/07/2011 Corleto Perticara – Accettura La mattina seguente ci svegliamo con calma e dopo un ulteriore tuffo in piscina ed una ricchissima colazione siamo pronti a ripartire…anche oggi sono le 11:00 e nella valle del Sauro il sole picchia forte. Si vedono le conseguenze dell’insolazione del giorno precedente: tutti con la crema solare e il Prof è talmente ustionato che oltre alla crema decide di partire con una tuta lunga color arancione acceso nonostante faccia caldissimo. La sua divisa da così tanto nell’occhio che nel corso del viaggio sarà soprannominato “Guantanamo” per via della somiglianza con i detenuti del super carcere… La prima parte del percorso si snoda tra i saliscendi, nella bellissima zona di Guardia Perticara (borgo con il centro storico ristrutturato e diventato albergo diffuso www.guardiaperticara.net/), dove sostiamo per una bibita fresca. Risaliamo verso Temparossa, località purtroppo interessata da inutili perforazioni petrolifere (secondo noi inutili e assolutamente non sostenibili, dal momento che stanno rovinando un territorio con oggettiva vocazione turistico-naturalistica). La Basilicata, infatti, vanta il triste primato di avere il giacimento petrolifero su terraferma più grande d’Europa… Riscendiamo attraversando Gorgoglione e subito dopo percorriamo i panoramici tornanti che portano fino a valle. Risalendo verso Cirigliano, Andrea inizia ad accusare dolore al ginocchio; la sua è stata una grande impresa: pedalare per 70 km più altri 30 il giorno successivo, senza avere nemmeno una piccola base di allenamento, non si può definire se non…grande impresa! A volte, però, l’improvvisazione si paga: infatti non ce la fa a proseguire e viene recuperato dall’onnipresente ammiraglia che di tanto in tanto ci aspetta, ci fa fare rifornimento per poi superarci ancora. Dopo Cirigliano attraversiamo il bosco che porta fino ad Accettura. Intanto il Professore è sfinito dal caldo, dalla sua insolazione e forse, dalla tuta lunga. All’arrivo, la proprietaria della locanda in cui alloggiamo (Locanda Pezzolla) non si rivela molto cortese, per fortuna almeno la cena è ottima abbondante, come la colazione del giorno successivo.
17/07/2011 Accettura – Potenza La nottata è stata lunga, perchè qualcuno ha fatto festa in paese facendoci riposare poco. Dopo alcuni improperi partiti da una stanza (la mia) riusciamo a prendere sonno. Anche l’ultima tappa inizia con la solita calma: partiamo in mattinata inoltrata e dopo la discesa che ci porta fuori dall’abitato di Accettura, risaliamo verso la rigogliosa foresta di Gallipoli Cognato (sito di assoluto interesse antropologico e naturalistico) che rinfresca la nostra marcia. Dopo il bosco ci aspetta una dura salita ricca di tornanti, dove diversi anni fa si teneva una rinomata gara regionale di slalom e rally. Raggiungiamo quindi Campomaggiore, dove facciamo l’unica sosta-ristoro della giornata e riusciamo a fare anche un pisolino. Il paese è oggi noto per il sito di Campomaggiore vecchio, dove si tiene lo spettacolo “la città dell’utopia” (www.cittadellutopia.it).
Riprendiamo la via del ritorno verso Potenza sfiorando i paesi di Albano di Lucania e Vaglio di Basilicata, all’arrivo ci aspettano familiari e amici con un rinfresco a base di frutta.
Siamo stanchi e felici, ma soprattutto abbiamo una gran voglia di ripetere esperienze simili in futuro tante e tante altre volte. Purtroppo la metà del gruppo ha abbandonato l’attività ciclistica (speriamo solo provvisoriamente), ma in compenso due membri dell’ammiraglia (Stefania e Manuela) hanno successivamente, forse proprio grazie a questo “primo giro di Basilicata”, iniziato a pedalare e praticare cicloturismo. Ora, insieme a me, sono tra i soci fondatori di ciclOstile.
Infine una considerazione sulla Basilicata: terra apparentemente desolata e povera, ma ricca di autenticità, luogo ideale di percorsi in cui l’anima si eleva, grazie al selvaggio silenzio di cui si è circondati.
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