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FIAB Potenza ciclOstile

ovvero la bici come mezzo (di trasporto e non solo) in un territorio Ostile

Mese

luglio 2015

Campanelli e Sirene

Ciclo passeggiata per tutti!
Venerdi 31/07/2015, partendo dalla piscina Le Sirene, attraverseremo la bellissima campagna che circonda la zona del lago Pantano di Pignola in un percorso pianeggiante alla portata di grandi e piccoli cicloamatori.

A fine giro, per chi lo vorrà, un meritatissimo aperitivo a bordo piscina insieme agli amici de Le Sirene (il prezzo dell’aperitivo per i partecipanti alla gita è di 5,00 €). A disposizione dei partecipanti spogliatoi con docce e wc

Un’ottima occasione per tirar fuori le bici dimenticate nei garage

Programma:

ore 17:00          incontro presso piscina le Sirene

ore 17.30          partenza passeggiata in bicicletta, seguiremo la pista ciclabile del Pantano,                                          proseguiremo verso contrada Pantano per poi percorrere stradine interpoderali                                  scarsamente trafficate, attraverso campi dagli scorci suggestivi

pianta

ore 18:30          rientro presso la piscina le Sirene

ore 19:00          aperitivo a bordo piscina

Vi aspettiamo numerosi!

contatti

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2011: L’anno in cui tutto iniziò

Da un pò di anni nel nostro gruppo di amici si stava diffondendo l’uso delle due ruote, quelle ecologiche per intenderci… chi in modo più assiduo, chi solo per brevi passeggiate, ma quasi tutti in possesso di una bicicletta. Così, tra una pedalata e una cena per recuperare le poche calorie consumate, ha iniziato a prendere forma l’idea di fare un piccolo viaggio in bici: un “giro di Basilicata”. Iniziare dalla nostra amata ed inesplorata regione ci è sembrata l’idea migliore, perché semplice da organizzare ed economica. Cosi è iniziata la ricerca di alloggi e percorsi possibili. Non avendo preso appunti di viaggio allora, tutto ciò che scrivo si basa sul vivo ricordo di un’esperienza che fu per me emozionante e molto importante per l’influenza che ha avuto sulla mia persona negli anni successivi.

6 partecipanti di cui due ciclisti allenati (Roberto e Gabriele), un temerario con grande forza di volontà che fino ad allora era salito in bici solo due volte…(Andrea), poi i due over 40: il professore (Michele) insegnante di educazione fisica, quindi abituato all’attività sportiva e Mimmo, reduce da un paio d’anni di allenamento costante e soprannominato “Medjugorie” per aver visto la Madonna sulla salita di Laurenzana . E poi c’ero io (Simon) che da diversi mesi avevo iniziato a pedalare con costanza, proprio con l’obiettivo di compiere questo ed altri viaggi (vedi Motivazioni). Al nostro seguito un’ammiraglia con fidanzate (Cristina e Manuela), sorella/amica (Stefania) e figlie (Giulia e Jaya)…non sto a specificare chi di chi. Hanno voluto partecipare alla mini-vacanza trasportando per l’occasione anche i bagagli. Sotto i nostri sederi tutte bici mountain bike 26” e un’ibrida da 28”, tutte con coperture stradali. Tre le tappe:

  • Potenza – Corleto Perticara 70 km circa
  • Corleto Perticara – Accettura 50 km circa
  • Accettura – Potenza 70 km circa

15/07/2011 Potenza – Corleto Perticara       Per nostra fortuna sono giorni di bel tempo, anzi, di gran caldo e noi non siamo bravi a partire quando le temperature sono ancora miti, ma ci riduciamo sempre intorno alle 11:00. Visto che è la prima esperienza, l’entusiasmo (almeno per quanto mi riguarda) è davvero alle stelle! Dopo alcune foto con le nostre bimbe mascotte, che per l’occasione fanno le ragazze ombrellinoDSCN0040, partiamo lentamente verso il bosco di Rifreddo: 12 km di salita dolce, ma comunque dura per noi poco allenati. Dopo una breve sosta al primo valico incontrato scendiamo in località S. Donato d’Anzi (22 km) dove ci fermiamo per una birra e un panino. Nella salita successiva, dopo l’abitato di Laurenzana, Mimmo ha la visione di cui parlavo prima. Il problema nasce dal fatto che ha con lui una piccola borsa frigo carica di bottiglie d’acqua ghiacciata, fissata all’altezza del manubrio attraverso un cordino tirato fino al reggisella; un’opera di ingegneria meccanica, ma nessuno si accorge che il meccanismo preme sui cavi, frenando la marcia della bici, quindi il nostro eroe crolla dopo 40 km di fatica doppia. La nostra fortuna  è la presenza di una fresca e copiosa fontana verso la fine della salita dove Mimmo ha la possibilità di rinfrescarsi, quindi proseguire la marcia dopo un pò di ristoro all’ombra. Dopo questo episodio ed il successivo valico di Sella Lata procediamo in una fresca e divertente discesa nel bosco fino all’abitato di Corleto Perticara ed oltre, con l’arrivo alla struttura che ci ospiterà per la prima notte (Agriturismo DSCN0100Difesa d’Ischia). Dopo un rigenerante tuffo in piscina con annesso aperitivo, concludiamo la giornata con un ‘abbondante cena e un magnifico dopo cena sotto le stelle. Unico neo della giornata: ci siamo cotti sotto il sole!

16/07/2011 Corleto Perticara – Accettura         La mattina seguente ci svegliamo con calma e dopo un ulteriore tuffo in piscina ed una ricchissima colazione siamo pronti a ripartire…anche oggi sono le 11:00 e nella valle del Sauro il sole picchia forte. Si vedono le conseguenze dell’insolazione del giorno precedente: tutti con la crema solare e il Prof è talmente ustionato che oltre alla crema decide di partire con una tuta lunga color arancione acceso nonostante CIMG3092faccia caldissimo. La sua divisa da così tanto nell’occhio che nel corso del viaggio sarà soprannominato “Guantanamo” per via della somiglianza con i detenuti del super carcere… La prima parte del percorso si snoda tra i saliscendi, nella bellissima zona di Guardia Perticara (borgo con il centro storico ristrutturato e diventato albergo diffuso www.guardiaperticara.net/), dove sostiamo per una bibita fresca. Risaliamo verso Temparossa, località purtroppo interessata da inutili perforazioni petrolifere (secondo noi inutili e assolutamente non sostenibili, dal momento che stanno rovinando un territorio con oggettiva vocazione turistico-naturalistica). La Basilicata, infatti, vanta il triste primato di avere il giacimento petrolifero su terraferma più grande d’Europa… Riscendiamo attraversando Gorgoglione e subito dopo percorriamo i panoramici tornanti che portano fino a valle. Risalendo verso Cirigliano, Andrea inizia ad accusare dolore al ginocchio; la sua è stata una grande DSCN0135impresa: pedalare per 70 km più altri 30 il giorno successivo,  senza avere nemmeno una piccola base di allenamento, non si può definire se non…grande impresa! A volte, però, l’improvvisazione si paga: infatti non ce la fa a proseguire e viene recuperato dall’onnipresente ammiraglia che di tanto in tanto ci aspetta, ci fa fare rifornimento per poi superarci ancora. Dopo Cirigliano attraversiamo il bosco che porta fino ad Accettura. Intanto il Professore è sfinito dal caldo, dalla sua insolazione e forse, dalla tuta lunga. All’arrivo, la proprietaria della locanda in cui alloggiamo (Locanda Pezzolla) non si rivela molto cortese, per fortuna almeno la cena è ottima abbondante, come la colazione del giorno successivo.

17/07/2011 Accettura – Potenza           La nottata è stata lunga, perchè qualcuno ha fatto festa in paese facendoci riposare poco. Dopo alcuni improperi partiti da una stanza (la mia) riusciamo a prendere sonno. Anche l’ultima tappa inizia con la solita calma: partiamo in CIMG3137mattinata inoltrata e dopo la discesa che ci porta fuori dall’abitato di Accettura, risaliamo verso la rigogliosa foresta di Gallipoli Cognato (sito di assoluto interesse antropologico e naturalistico) che rinfresca la nostra marcia. Dopo il bosco ci aspetta una dura salita ricca di tornanti, dove diversi anni fa si teneva una rinomata gara regionale di slalom e rally. Raggiungiamo quindi Campomaggiore, dove facciamo l’unica sosta-ristoro della giornata e riusciamo a fare anche un pisolino. Il paese è oggi noto per il sito di Campomaggiore vecchio, dove si tiene lo spettacolo “la città dell’utopia” (www.cittadellutopia.it).

Riprendiamo  la via del ritorno verso Potenza sfiorando i paesi di Albano di Lucania e Vaglio di Basilicata, all’arrivo ci aspettano familiari e amici con un rinfresco a base di frutta.DSCN0200

Siamo stanchi e felici, ma soprattutto abbiamo una gran voglia di ripetere esperienze simili in futuro tante e tante altre volte. Purtroppo la metà del gruppo ha abbandonato l’attività ciclistica (speriamo solo provvisoriamente), ma in compenso due membri dell’ammiraglia (Stefania e Manuela) hanno successivamente, forse proprio grazie a questo “primo giro di Basilicata”, iniziato a pedalare e praticare cicloturismo. Ora, insieme a me, sono tra i soci fondatori di ciclOstile.

Infine una considerazione sulla Basilicata: terra apparentemente desolata e povera, ma ricca di autenticità, luogo ideale di percorsi in cui l’anima si eleva, grazie al selvaggio silenzio di cui si è circondati.

GALLERIA FOTOGRAFICA

siamo online!

Benvenuti nel blog di ciclOstile uno spazio dove raccogliere pensieri, idee, foto…a pedali

il sito è in costruzione, quindi vogliamo alimentarlo insieme a tutti quelli che hanno piacere a farlo con noi!

inviateci i vostri contributi (esperienze personali, diari di viaggio, utilità per chi va in bici…)alla email ciclostilepz@gmail.com

Come sono scesa dall’ammiraglia per salire in sella …

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Avevo già una bici (una MTB Carraro acquistata di seconda – o terza?- mano da un amico), oltre che una sana e irrinunciabile passione per la natura, il movimento e le attività all’aria aperta. Negli ultimi anni la bici ha preso sempre più piede tra i miei amici più cari, che sono passati dall’uso saltuario durante i week-end estivi a un allenamento più sistematico, caratterizzato da uscite più lunghe e gite sui tornanti che collegano la città ai borghi abbarbicati sulle nostre montagne. Io, invece, continuavo ad essere fruitrice prevalentemente estiva, diretta nell’unica zona pianeggiante a portata di pedale, soprattutto per la voglia e la necessità di scrollarmi di dosso ore grigie di ufficio, caratterizzate da file excel e presentazioni power point…

Col passare del tempo sono arrivate le prime gite di più giorni, che vedevano protagonisti il mio compagno e i miei amici, la cui preparazione atletica spaziava dall’incosciente-inconsapevole ciclista improvvisato ai più esperti con tanti km nelle gambe, che ai miei occhi sembravano veri e propri eroi, nel loro disinvolto accorrere su e giù in aiuto nelle salite con le pendenze più impegnative e all’inevitabile inesperienza degli altri nel gestire fame, energie e motivazione. In queste gite io volevo esserci, alla scoperta della mia terra, delle sue strade deserte e incantevoli, e insieme ad altri mi candidavo ad essere ammiraglia, ad alleggerire il carico degli eroi sotto il sole cocente, a dispensare acqua e provviste, a condividere cene spensierate e momenti gloriosi di conquista dei passi e dei dislivelli più duri.

Il tenore dei pensieri a bassa ed alta voce che mi accompagnavano in queste gite entusiasmanti e divertenti era “che eroi! Come mi piacerebbe essere tra loro…non ce la farò mai”. Dopo la terza gita da ammiraglia e dopo un uso sempre più costante e “necessario” della mia vecchia Carraro, decido di investire nell’acquisto di una bici nuova, questa volta sarei stata io a sceglierla, sicura che questo gesto avrebbe determinato un intensificarsi delle mie uscite e un uso più frequente di questo mezzo magico e fantastico. Scelgo e ordino la mia bici in un paio di giorni, la bici arriva. È lei: stilosa, nuova, urbana! Le do un nome appena la vedo, viene ad abitare nel nostro soggiorno, a ricordarmi ogni giorno che è lì, pronta ad essere usata anche per andare al lavoro (pensiero folle, per la città in cui vivo … non a caso denominata “città delle 100 scale”). E così inizia la mia storia con Freya, che mi porta in discesa fino al lavoro e che mi costringe mio malgrado ad allenarmi per rientrare a casa percorrendo 5 km in salita … i colleghi mi guardano con circospezione, i giorni passano, le gambe rispondono, la soddisfazione cresce. Qualche piccolo infortunio e l’inverno lungo e rigido mi costringono a stop periodici, fino alla scorsa primavera, quando una serie di elementi si incastrano a farmi compiere il passo decisivo, e ad intensificare le mie uscite: le grigie ore di ufficio non ci sono più, la decisione di intraprendere un viaggio in bici occupa sempre più spazio nel mio tempo e nei miei pensieri, le mie energie psico-fisiche convergono verso la bici a 360 gradi. Ed ecco che nasce ciclOstile, che Freya inizia a macinare chilometri, divisi tra passione e sacrificio, finché alla prima occasione smetto di essere ammiraglia e vivo con soddisfazione il mio primo ciclo-tour di 2 giorni, che mi consente di battere diversi record personali: mai fatti 90 km, mai affrontati 1600 metri di dislivello, mai stata in sella per tante ore, mai pedalato per due giorni di fila con il peso delle borse, mai usato la bici così carica, mai sentita più libera e felice, mai stata così presente a me stessa, mai stata più consapevole ed emozionata per la compagnia di una coccinella …

Il nostro pensiero

ciclOstile, ovvero la bici come mezzo (di trasporto e non solo) in un territorio Ostile.

Vogliamo sostenere la conoscenza di una terra nuda e bella così com’è, senza aggiungere né togliere niente; vogliamo accompagnare chiunque ne abbia voglia, alla scoperta di una regione ruvida e dolce, molteplice e silenziosa.

Uno stile di vita: perché siamo bici-centrici?

  • Perché la bici ti insegna il rispetto per l’ambiente che ti circonda, umano e naturale (AMBIENTE/ECOLOGIA/SOCIALITÀ)
  • Perché la bici ti insegna a stare in gruppo (SOCIALITÀ)
  • Perche la bici ti aiuta a capire l’esigenze del tuo organismo, ti insegna ad ascoltare il tuo corpo (CIBO/SALUTE)
  • Perché la bici ti fa superare i limiti, ti insegna la tenacia e la perseveranza, perché alla fine della salita la bellezza e il paesaggio ti ripagano sempre (TURISMO/ESPERIENZA/DISCIPLINA)
  • Perché la bici ti obbliga all’incedere lento, così puoi sentire gli odori, ascoltare i rumori e i silenzi, conoscere accenti diversi (CULTURA/SENSIBILITÀ’)
  • Perché la bici ti aiuta ad apprezzare il tempo, a soffermarti sui dettagli e a non essere indifferente (SOCIALITÀ)

La sfida, il territorio Ostile.

Vogliamo promuovere iniziative che diffondano l’uso della bicicletta, mezzo di crescita e trasporto in modo sicuro, salutare e coscienzioso. Accettiamo la sfida del nostro territorio ostile, perché tradizionalmente non abituato a immaginare la bici come alternativa possibile alle auto, perché le salite non mancano, perché storicamente diffidente. Desideriamo supportare il più possibile enti, associazioni e cittadini che vogliano partecipare a questa pacifica rivoluzione delle abitudini, rendendo la città e il suo hinterland più sicuro e godibile per chi ama la bici.

ciclOstile aderisce alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta)

Motivazioni

L’idea di viaggiare in bicicletta mi ha spinto ad allenarmi con costanza. Ho sempre subìto il fascino dei cicloviaggiatori, questi superuomini autori di gesta eroiche, con tutto quel peso che si portavano dietro… dopo averne conosciuto personalmente alcuni ho iniziato ad accarezzare l’idea di provarci anch’io, quindi è iniziato l’allenamento; l’obiettivo quello di riuscire a pedalare senza andare in sofferenza (o arrivare in quella condizione il più tardi possibile).                          Raggiunta la mia meta (primo giro di basilicata) ho continuato a pedalare ed allenarmi e di volta in volta, a superare il mio limite. Questo è uno dei possibili effetti collaterali della bicicletta.

dopo alcune cadute in mountain bike ho realizzato che aggirarmi nei boschi in solitaria per tante ore non fosse una buona idea, quindi ho comprato una bici da corsa senza dare tanta importanza all’attività in se: sono sempre stato attratto dalla mountain bike, meno dalla strada, pertanto inizialmente la bici da corsa era solo un mezzo per poter uscire da solo in sicurezza. Dopo i primi mesi di fatica ho constatato quanto fosse allenante il nuovo mezzo e quanto fosse cambiata in meglio la mia resistenza in bici; l’attività stradale richiede un ritmo di pedalata continuo, quindi un allenamento più efficace sulla “gamba”, mentre nel fuoristrada il ritmo è discontinuo, ma si impara a stare in sella, i passaggi tecnici richiedono concentrazione, equilibrio, uso corretto dei freni e giusto bilanciamento dei pesi. Due attività simili ma sostanzialmente diverse, utili l’una per l’altra: l’equilibrio che si acquisisce in mountain bike aiuta nelle veloci discese stradali, mentre la continuità di pedalata che impone la strada è di supporto negli strappi ripidi e sconnessi che si incontrano in fuoristrada.

I primi due anni di attività si sono conclusi con due gite di più giorni (gran sfondo del pollino in mtb e giro cilento-lucano), la consapevolezza di aver fatto un ottimo lavoro e la voglia di continuare a pedalare ed allenarmi per fare altri viaggi in bici e così è stato fino al punto di vendere la moto che avevo per comprare due biciclette (una nuova mountain bike e una bici da viaggio).

Quando comunicai la mia decisione all’amico/concessionario di moto lui mi assicurò che me ne sarei pentito, dopo un anno posso affermare che si sbagliava di grosso: mai decisione fu più azzeccata!

Incontri di viaggio

Una costante dei viaggi in bicicletta è sicuramente l’alta qualità degli incontri che capitano                                                                                                                                                                    Mi sono trovato in entrambe le posizioni (ho incontrato cicloturisti che transitavano nella mia città e ho incontrato persone speciali praticando cicloturismo) beh, ogni volta si è trattato di incontri speciali, sorprendenti, interessanti, talvolta esilaranti e se faccio mente locale, per ogni viaggio fatto, riesco a ricordarli tutti.                                                                                                                           Forse esiste una sorta di attrazione tra tipologie di individui dotati di una simile indole, o forse quando ci si imbatte in un “passante a pedali” si è più predisposti al contatto umano grazie all’incedere lento della bici…non so cosa sia, ma di sicuro è qualcosa che arricchisce tanto e aiuta a guardare il mondo da punti di vista diversi.                                                                                             Provare per credere!

Simon

Giro cilento-lucano 2013

Sono passati due anni abbondanti dai giorni di questo viaggio (11-14 luglio 2013) ad oggi (21 novembre 2015). Purtroppo non esiste un diario di viaggio ma solo alcuni dati sparsi e qualche considerazione annotata nei giorni successivi (che allego in seguito). Un bellissimo itinerario di quattro giorni percorrendo strade statali ormai obsolete per le automobili (che danno il loro meglio sulle  nuovissime bretelle a scorrimento veloce), quindi perfette per essere pedalate con la lentezza e la serenità di chi non vuol perdere nemmeno il più piccolo dettaglio offerto dai paesaggi circostanti. Siamo partiti in quattro, un amico si è aggiunto nelle ultime due tappe, quindi siamo arrivati in cinque più l’ammiraglia che ci ha seguito.                                                         Cicloviaggio da riproporre al più presto

giro cilentolucano map

Percorso ad anello (partenza e arrivo a Potenza) effettuato con MTB 26″ e un’ibrida da 28″

  • Potenza – Valle dell’Angelo 100 km circa
  • Valle dell’Angelo – Sapri        60 km circa
  • Sapri – Villa d’agri                100 km circa
  • Villa d’agri – Potenza              60 km circa

 

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4 giorni, 320 km percorsi, 20 paesi attraversati, qualche litro di sudore lasciato sull’asfalto, diversi litri di pioggia presi, (solo)2 forature, 7 soste birra, e pochissime autovetture incontrate…(un particolare ringraziamento a tutte le nuove e veloci arterie stradali)…ma numeri a parte, un viaggio fantastico…abbiamo visitato tanti posti già noti e tanti altri nuovi, percorso strade bellissime con paesaggi emozionanti e abbiamo incontrato tante bellissime persone.

viaggiare in questo modo è un’esperienza diversa…ti lascia un ricordo indelebile, forse perchè ogni chilometro percorso è davvero sudato, guadagnato, frutto della fatica. poi gli odori, i rumori, i profumi (e le puzze)… aprono i sensi e rimangono impressi per diverso tempo…
ma soprattutto le persone: ne abbiamo incontrate tante ed ognuna a modo suo speciale.

ogni persona che abbiamo incontrato ha interagito con noi…per un consiglio, un incitamento, un avvertimento, una battuta..ci hanno sfamato e dissetato, offerto caffè e biscotti…alcuni incuriositi, altri (solo inizialmente) più diffidenti, ma tutti ci hanno lasciato qualcosa in più di un semplice ricordo di viaggio… muovendosi in bici, i tempi sono più dilatati e i contatti più ravvicinati quindi, in qualche modo, queste persone sono diventate protagonisti del nostro viaggio insieme a noi…

ne citerò alcuni, di altri non ricordo il nome ma ci proverò…il gestore del bar Vertucci allo scalo di Teggiano, gli amici confusi ma felici (www.confusimafelici.it/ ) di Valle dell’Angelo: Alì, Carmela, Francesco “o’ cavaiuolo”…la signora spagnola del bar di Rofrano, Gianfranco dell’Elios residence a sapri…il fantastico Angelo del bar e gli amici (arcieri) dell’alimentari di Caselle in Pittari…il panzerotto del bar di Montesano sulla Marcellana…Francesca, Dafne e Tazio dell’ agriturismo il querceto ( www.ilquerceto.it/ )…le fragoline di bosco ed il raviolo alla Baita…..
Grazie a tutti!!!

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